Il conferimento dell’onorificenza è avvenuto a Milano,
il 13 dicembre, durante la cerimonia per il «Premio
per la Pace 2011» istituito dalla Regione Lombardia
È stato il presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner, a
ricevere dalle mani del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni,
la «Menzione alla memoria» conferita a Rino Zandonai nell'ambito dell'edizione
2011 del «Premio per la Pace» istituito dalla regione Lombardia.
La cerimonia si
è svolta nel pomeriggio di martedì 13 dicembre presso l'Auditorium di Palazzo
Lombardia. Erano presenti la sorella di
Rino, Annamaria, il fratello Silvano, la cognata Liliana Zandonai, una rappresentanza
del Consiglio di amministrazione della Trentini nel mondo e tutto il personale
dell'Associazione.
«Per essersi speso in numerose missioni
umanitarie in zone ad alto rischio, in collaborazione con associazioni di
italiani emigrati nel mondo»: questa la motivazione riportata sulla pergamena
consegnata insieme ad una targa dello scultore Giò Pomodoro.
Una biografia più ampia di Rino
Zandonai - direttore per quasi vent’anni dell’Associazione Trentini nel mondo
onlus, una delle dieci vittime italiane del tragico volo 447 dell’Air France
precipitato nell’Oceano Atlantico il 1° giugno 2009 - con elencati altri
«meriti» che hanno contribuito al conferimento del riconoscimento, era
riportata nella cartellina con l'elenco di tutti i premiati consegnata ai partecipanti
alla cerimonia. Zandonai viene descritto come «educatore, costruttore della
pace e del dialogo, esponente di Associazioni di emigrazione ed immigrazione»
Viene ricordato che «durante la guerra civile in ex Jugoslavia ha portato
generi di prima necessità e medicine alle comunità bosniache».
«Zandonai - continua la biografia - ha
creduto nella forza costruttiva del dialogo e dell'amore agli altri quali
condizioni per la vera pace ed ha contribuito a diffondere il modello
cooperativo in altre comunità segnate dalla guerra, dimostrando come la
collaborazione tra i singoli può diventare bene comune»
Il Premio, istituito con legge
regionale nel 1989 («La Lombardia per la pace e la cooperazione allo
sviluppo»), promuove la cultura della pace e della solidarietà e viene
attribuito a quei soggetti, persone fisiche o enti pubblici o privati, che
hanno realizzato azioni di pace o testimonianze di solidarietà promuovendo
iniziative per la cooperazione allo sviluppo.
«Il Premio - ha detto il presidente
della Lombardia, Formigoni -è simbolo del mettersi in gioco costantemente,
perché «pace non è solo assenza di guerra, ma una presenza di volontà positive.
È questo anche uno degli obiettivi dell'azione di governo della Regione. Siamo
da sempre vicini a chi intraprende la strada della pace e cerchiamo di aiutare
direttamente chi ne ha bisogno. Lo dimostrano anche gli oltre 640 progetti in
Africa, America Latina, Asia, Est Europa e Medio Oriente, che Regione Lombardia
ha cofinanziato con 60 milioni di euro nell'ultimo decennio».
Quest'anno la Regione Lombardia ha
voluto imprimere maggiore visibilità al Premio dando la possibilità a
cittadini, organizzazioni non governative ed associazioni con finalità
solidaristiche, rappresentanze diplomatiche, istituti ed organismi di analisi,
studio e ricerca, rappresentanti di stampa e testate giornalistiche, di
proporre candidature al Premio anche per chi non è lombardo o non abbia sede in
Lombardia. La candidatura di Rino Zandonai è stata proposta dall’Associazione
Mantovani nel mondo ed ha trovato un vasto appoggio dall’UNAIE (Unione
Nazionale Associazioni Immigrazione ed Emigrazione), dalle istituzioni locali e
da numerose persone che da tutto il mondo hanno inviato messaggi di supporto
alla candidatura.
Nella
foto (da sinistra): Silvano Zandonai (fratello di Rino), Alberto Tafner
(presidente della Trentini nel mondo), Annamaria Zandonai (sorella) e Liliana
Zandonai (cognata), con la pergamena e la targa di Giò Pomodoro.
Fuente: Comunicato Stampa Associazione Trentini nel Mondo
Fuente: Comunicato Stampa Associazione Trentini nel Mondo
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